Come ti riciclo la città
Alessandra Iadicicco «La Stampa» 15-10-2009
Nulla si distrugge, tutto si trasforma nella metropoli che si apre ai “parassiti”
Nuova ondata di cementificazione o grossa chance di riflessione sullo
sviluppo delle città? Delle due prospettive sul Piano Casa - il rilancio dell’edilizia promosso dal governo per superare la crisi economica, un progetto di incentivazione che sarà vistosamente realizzato sul territorio - scegliamo per il momento la seconda. Optiamo per il punto di vista teorico, per mettere a fuoco la questione urbanistica attraverso lo sguardo degli architetti oggi sollecitati a studiare modalità di intervento e rinnovamento delle città.
Chiarisce bene i nodi del problema uno studio pubblicato dalla «University press» della Facoltà di Architettura Ascoli Piceno (edizioni AAP). Si intitola Architettura parassita. Strategie di riciclo per la città (pp. 328, e25) e lo ha scritto Sara Marini, giovanissima docente di Progettazione Urbana e Territoriale all’Università di Venezia.
Che significano le metafore enunciate nel titolo? La prima - biologica - evoca la figura del parassita: un corpo vivente ed estraneo innestato nell’organismo di un ospite che per sopravvivere dovrà adattarsi, evolversi, alzare il suo sistema immunitario e trovare un nuovo equilibrio. La seconda metafora - economica-ecologica - indica una strategia, il riciclaggio, adottata per il riutilizzo dei rifiuti da recuperare in un nuovo ciclo di vita.
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