lunedì 22 settembre 2014

Arrivederci














Cari amici,
Il ws aretè si è concluso e la sua scia di ricordi, di relazioni, di nuovi progetti è ancora viva. Nei nostri occhi, sono ancora presenti tutti i momenti che ci hanno visto insieme protagonisti. L'incontro alle ciminiere, il viaggio nei luoghi del progetto, le prime idee, i contrasti, le paure, i sorrisi e la fatica.
Abbiamo creduto in voi, consapevoli che questa era un'occasione per sperimentare nuovi territori: culturali, emozionali e professionali.
In quell'atlante di declinazioni possibili, avete esplorato il tema dell'abitare le rovine e avete offerto a noi la possibilità di comprendere le sue  applicazioni nell'esercizio del  "buon governo" della città costruita e coltivata.
Il progetto di architettura, la sua rappresentazione, la dimensione etica e sociale, l'umanità del disegno e dei modelli, la possibilità di esplorare le diverse scale hanno entusiasmato noi, voi e chi ci ha seguito.
I vostri sorrisi e i vostri sogni sono impressi nella nostra memoria e diventeranno lo stimolo per continuare a offrirvi nuove occasioni d'incontro e di ricerca. Il nostro mestiere è quello di rendere le città felici e le parole di Ignacio Mendaro Corsini e Giacomo Leone  - nella festa finale - sono il messaggio che vogliamo condividere con voi.
Due uomini, che con la loro «lentezza e solitudine» nel progetto, hanno tracciato il senso del rapporto tra le diverse generazioni.
«Sognare è ancora possibile». 
Siamo stati una grande squadra con voi. Abbiamo raggiunto gli obiettivi e tracciato nuove rotte e di questo siamo felici.


Con affetto da tutte le donne e gli uomini che hanno pensato, organizzato e costruito il workshop aretè | abitare le rovine.

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